V.C. Bird

 



dall'ultima pagina - trafiletto quasi invisibile:

 

dopo un lungo riposo rientra TA012 ma l'attesa conferenza stampa si trasforma nel flop giornalistico dell'anno

 

Finisce a tarallucci e maialino

La Tropic Air connection si è rivelata un'astuta trovata pubblicitaria, orchestrata sin dall'inizio a danno della credibilità della stampa locale

La Compagnia domina il mercato caraibico

Solidarietà al nostro inviato speciale che in preda ad una crisi di nervi ha prenotato per sei mesi a Emily Island.

Volerà Tropic Air

 

 

Tutto sembrava pronto per nuove scottanti rivelazioni e per un gran finale a sorpresa: gli Uffici Tropic Air avevano annunciato che il farabutto del cielo, ovvero il TA012, stava rientrando a V.C. Bird con il Seneca da tempo adibito al trasporto suicolo.

Rispettando i tempi del controesodo vacanziero alle ore 18:00 di domenica è atterrato sulla pista di V.C. Bird il Seneca tanto chiacchierato, ma chi si aspettava di vedere un aereo trascurato, con una livrea dimessa e sporca è rimasto immediatamente deluso. Il TA012, che è sceso dall'aereo con la famiglia, durante le ferie trascorse in quel di Emily Island deve aver provveduto a far riassettare l'aereo, probabilmente facendosi aiutare dalla nutrita Compagnia di simmers che trascorrono colà le ferie.

Ma le delusioni non sono terminate qui; i lettori più affezionati ricorderanno che molti erano gli interrogativi rimasti aperti a suo tempo, soprattutto in merito al contenuto di 500 contenitori di plastica, provenienti dall'Uganda, paese con la cui ambasciatrice il Mazzotta intratteneva da tempo una fervente e mormorata relazione d'affari, contenitori che l'italiana Air Cargo Express aveva dichiarato essere merce non gradita ed aveva trasportato presso l'ex centrale nucleare italiana di Caorso, da tempo convertita in allevamento intensivo suicolo.

 

Si attendeva pertanto con emozione che l'intero personale della Compagnia chiarisse in via definitiva i risvolti e i mille quesiti della Tropic Air Connection e per l'occasione la sala conferenze della Compagnia era stata allestita con molta cura ed in un clima sospettosamente festoso e quella che segue è in effetti una cronaca che il vostro quotidiano riporta per dovere professionale, ma che tutti qui in redazione concordano nel definire un'ignobile farsa.

 

Ma andiamo con ordine; alle ore 19:00 puntualissimo ed in abito scuro il Presidente della Compagnia, accompagnato dal Personale al gran completo, entra nella sala conferenze e simulando un'affettata costernazione esordisce scusandosi con la popolazione caraibica per le preoccupazioni che la Compagnia ha creato negli ultimi tempi ed aggiunge parole di tranquillità poiché di lì a poco tutto sarebbe risultato chiaro. Nel frattempo alcune hostess vestite in variopinti costumi caraibici girano per le poltrone della sala offrendo ai giornalisti coppe di Champagne Mo' scenne Anto', provenienti direttamente dalla Riserva personale della Presidenza. I giornalisti apprezzano, ma non dimenticano il dovere e individuato il TA012, lo incalzano con svariate domande che ottengono per risposta un fastidioso ritornello, che recita che tutte le più recenti vicende in Tropic Air sono da leggere nell'ottica del bene supremo della Compagnia.

 

Intanto i colleghi lo aiutano a svolgere un vistoso festone che reca la scritta:

 

Voli Tropic Air, piacevoli come i maialini nostrani

 

La tensione sale, ed il Mazzotta, con un vero colpo di palcoscenico, si avventa sul TA012, dapprima fingendo di malmenarlo, ma subito dopo abbracciandolo vistosamente e dichiarando che il pilota si era sacrificato in quel di Emily Island per attirare l'attenzione dei media sulla Compagnia. Prima ancora che i presenti si indignino e chiedano di dimostrare le farneticanti dichiarazioni con i fatti le hostess della Compagnia distribuiscono fotocopie di bollette doganali che attestano che dopo l'importazione dei suicoli dal Paese di origine, la Tropic Air si occupava di prelevare dai suddetti maialini un campione del ciuffetto della coda, per poi spedirlo in Uganda, dove un venerato stregone ultracentenario si occupava di macerare ogni singolo codino per ricavarvi un impasto afrodisiaco da commercializzare in Europa. Infatti i documenti fiscali attestano che l'impasto, rigorosamente sigillato nei famosi contenitori plastici, rientrava a Luis Munoz Marin e di lì ripartiva per il laboratorio di Caorso, dove veniva confezionato e venduto come sicuro rimedio allo stress provocato nei cittadini Europei dalla vita virtuale condotta ormai da tutti nel Villaggio globale.

Altro che nuclear connection o suino transgenico, il Mazzotta, complice la sua accozzaglia di piloti rimediata nel Bel Paese, ha organizzato questa vergognosa messinscena, subodorando che la faccenda del surrogato suicolo avrebbe attirato ben presto l'attenzione di giornalisti e clienti, qualora opportunamente camuffata con un alone di mistero.

E così, all'insegna del: "Parlatene bene, parlatene male, purché ne parliate!" la Tropic Air registra il tutto esaurito e domina ormai le scene sulle tratte caraibiche, raddoppiando le prenotazioni per le vacanze natalizie dei facoltosi cittadini Europei.

Mazzotta e colleghi gongolano e presto non solo salderanno i conti in sospeso contratti per ampliare la flotta, ma ordineranno anche nuovi aeromobili per esaltanti avventure tropicali. La Presidenza sta infatti elargendo premi di produttività e viaggi premio a New York ai propri piloti ed in particolare il TA012 è stato segnalato alla consociata Martini Air Lines, che pare lo stia ingaggiando con un contratto da favola.

 

Termina così, a tarallucci e maialino offerti dalla Tropic Air in un improvvisato rinfresco, la vicenda che aveva tenuto col fiato sospeso l'intera comunità sociale dei Caraibi.

 

Da registrare sempre per onore di cronaca che il nostro inviato speciale, autore dei precedenti "scoop" giornalistici, resosi conto di essere stato strumento involontario delle smanie pubblicitarie della Tropic Air, è stato colto da una crisi di nervi e dietro consiglio dello psichiatra consulente della nostra testata ha prenotato un lungo periodo di congedo non retribuito nell'isola virtuale di Emily Island.

Ironia della sorte vuole che la Tropic Air sia l'unica a servire regolarmente la tratta... stiano comunque certi in Compagnia che la stampa locale vigila e non dimentica!

Stefano Piccinini