FORSE, FORSE MI ASSUMONO

di Maurizio Cerruti quasi TAF125

 

Il Presidente era stato chiaro:

Se vuoi lavorare con noi devi presentarti per la prova alle 6.15 in aeroporto a Canouan fra due giorni.

Con uno stratagemma (ho corrotto l'addetto al check in) sono riuscito a salire su un volo per Saint George, e da lì poi avrei trovato un mezzo per arrivare a Canouan.

Arrivato in aeroporto, mi guardo in giro e cosa ti vedo? Un arrugginito Bell Jet Ranger di Tropicair fermo sul bordo di una piazzola.

Ci sono, ho esclamato, un elicottero della mia futura compagnia, sicuramente il pilota sarà felice di portarmi a Canouan.

Chiedo un po' in giro in dialetto ispano-bolognese e riesco a farmi dire dove trovare il pilota (naturalmente dentro al bar). Vedo un omone grande grosso e vestito da pezzente, mi avvicino e gli chiedo: <scusa sei tu il pilota dell'elicot-tero?>

<...e te che te frega> è la risposta.

<Beh, vede, insomma io sarei un nuovo pilota Tropicair e dovrei essere domattina a Canouan per il volo di prova>

<Chi sei ?? ah ah ah ah ah (sonora risata), allora sei tu er bolognese nullatenente di cui c'ha parlato er presidente>

< e io invece sono Rhum Rhum Rotore, e se t' accompagno quanto me dai?>

<20 bottiglie di rhum possono bastare?>

Gli occhi dell'omone brillano di una luce intensa < 20 bottiglie wow affare fatto collega > e intanto mi rifila un coppino* da paura (* schiaffo dato sulla nuca a mano aperta, se forte è abbastanza doloroso)

<Annamo, e non scordarti le bottiglie> mi dice in tono imperativo

Carico le bottiglie sull'elicottero e noto un solo sedile, così incuriosito chiedo <scusa e io dove mi siedo?>

<te siedi per tera fuori da li coio....> molto gentilmente replica.

E' l'unica soluzione e così mi accuccio a fianco del portello di carico in silenzio. L'avviamento del motore è alquanto difficile, e anche il rumore non è dei più rassicuranti, poi con molta ruvidità cominciamo la salita.

< ma scusa non chiedi nessuna autorizzazione?>

<aho ma la vuoi finire di fare domande?> ...e giù un altro coppino.

Per calibrare la salita intanto Rhum Rhum si è già scolato una bottiglia, tirandomi poi il vuoto in testa. Guardo fuori e noto che stavamo andando dalla parte sbagliata.

<Ehi Rhum, sei sicuro della rotta, e poi non fa un rumore strano questo motore?>

<Non rompere le scatole, er pilota so io, e se nun te piace er rumore te puoi sempre buttà de sotto, e poi t'ho detto che nun devi rompere li coio.. quando bevo >.

Il viaggio sembra non finire mai, la puzza di alcol è tremenda, a tal punto che sono ubriaco anche io (e la cosa non mi dispiace).

Ad un certo punto Rhum dice < A novellino, semo arrivati, preparati per l'ammaraggio!>

<Come ammaraggio, non hai i galleggianti ! sei matto?>

< A pivello non hai capito, solo tu ammari, arrivederci e grazie>

Rhum tira una leva al sua fianco e istantaneamente sono catapultato fuori per mezzo del portello di carico.

Un tuffo notevole, almeno trenta metri, ma almeno sono arrivato, è ormai notte fonda.

Non sto più in me dalla tensione, domattina farò il primo volo da solista con Tropicair, devo fare bella figura.

Alle 4.30 sono già davanti al cancello dell'aeroporto presidiato da due persone in divisa ubriache fradice e fumate fino al midollo.

<Chi sei, che vuoi, hai da fumare?>

<Sono Maurizio, un aspirante pilota Tropicair, non ho del fumo, ma se mi fate entrare vi dò 10 dollari>

Il cancello si spalanca in men che non si dica, e così mi avvicino agli hangar.

Apro il portone e vedo solo un Boeing 727.

Già mi immaginavo ai comandi con hostess, secondo pilota, birra a fiumi, e turiste da portare a spasso, e nei miei sogni mi addormento sotto l'ala.

Mi risveglio con < Oh che cavolo ci fai qui, barbone pezzente!!!>, e poi un calcio nel sedere. <Voi non potete dormire qui, va a fare l'elemosina da un'altra parte, levati da qui o sono guai>

Rialzatomi in furia inizio a precisare: <No guardi c'è un errore io sono qui per il volo di prova e questo è l'aereo che devo usare, mi dia le chiavi che intanto lo porto fuori>

<Chi sei?, Ma che hai dormito sulla polvere bianca? Tu sei quello nuovo ? e vieni con me che ti mostro il tuo aereo!>

Dietro le latrine giace in condizioni pietose uno Short, il custode prende due sassi e li tira contro la fusoliera.

<Ma che fai sei matto?>

<Sta buono, mi dice, faccio uscire i topi, ci vanno a dormire dentro e ci fanno i loro bisogni, e se non li fai scappare con le pietre sono capaci che si incazzano perchè li vai a disturbare>

Ah i miei sogni di hostess turiste ecc, erano volati via.

< Tieni pupone eccoti le chiavi, dagli una bella pulita, altrimenti se lo consegni così ti fanno un cu.. tanto, io intanto vado a prenderti il piano di volo>

Salgo con stracci, scope, paletta e tutto quanto mi aveva dato il custode, per cercare di dare una parvenza di macchina volante a quell'attrezzo.

Dopo 3 ore, finito di pulire, mi siedo ai comandi, dò corrente alle batterie e mi appresto a fare la check list secondo il manuale che era appoggiato sul sedile.

Apro il manuale e trovo una sola pagina con sopra scritto "check list Short" (titolo) "TUTTO OK " (a centro pagina)

Intanto il custode torna con in mano un foglio di block notes con sopra il mio piano di volo.

< Scusi, non c'è benzina> faccio notare

<Avanti 50 metri c'è il self service, arrangiati> "Non male come inizio, pensai"

Dopo avere fatto rifornimento inizio il rullaggio, quando vedo venirmi incontro il custode imbufalito:

<Hai dimenticato il carico! Vuoi che ti buttino fuori subito?>

Azz... non ci avevo pensato, spengo i motori, scendo e mi viene indicato il carico, 250 casse di uova marce da portare a Pedernales per fare la maionese per la mensa piloti, tra l'altro le casse erano sotto il sole e aperte.

Il custode si muove a compassione e mi fornisce una bombola di ossigeno caricata con essenza di sterco di mucca e poi mi consola dicendomi < A te la scelta, respira ciò che preferisci!>

Salgo, parto e via a tutta manetta, non vedo l'ora di arrivare, per fortuna nello zaino ho 4 bottiglie di Biancosarti che mi aiutano a superare il trauma da viaggio.

L'arrivo a Pedernales è perfetto, già mi aspetto il Presidente a bordo pista, o la sua segretaria a farmi i complimenti ed a stringermi la mano, invece nessuno, deserto completo, sono tutti all'osteria a fare baldoria ed a bere come forsennati.

Beh speriamo che dopo tanta fatica, almeno il posto di lavoro sia assicurato.

 

Cerruti Maurizio, pilota semidilettante ancora senza codice

 

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