La seconda parte del nostro Tour africano ci porta da Addis Abeba, in Etiopia, a Karonga, sulle sponde del lago Malawi, lungo la grande faglia africana che prende il nome di Rift Valley.
All’inizio seguiremo il ramo orientale del Rift, costellato di piccoli laghi molto salati fino a Nairobi. Da qui, attraversando il lago Vittoria, raggiungeremo il ramo occidentale del Rift coi laghi Alberto, Edoardo, Kiwu, Tanganica e Malawi.
Volando sopra il lago Vittoria incontreremo ancora il Nilo Bianco che nasce appunto qui, raggiunge il lago Alberto e continua poi verso nord per congiungersi a Karthoum col Nilo Azzurro.
La faglia occidentale, chiamata anche falla albertina, è delimitata da alcune delle montagne più alte dell'Africa, incluse le montagne di Viruga, Mituba e Ruwenzori e contiene i grandi laghi africani, che includono tra i più profondi laghi del mondo, come il lago Tanganica, profondo fino a 1.470 metri. Anche il lago Vittoria è considerato parte del sistema della Rift Valley, anche se in realtà è posizionato tra le faglie orientale e occidentale.

La Rift Valley o anche Great Rift Valley (la valle della grande falla) è un vasto elemento geografico e geologico che si estende in direzione nord-sud per oltre 5000 km, dal nord della Siria (sud-ovest dell'Asia) al centro del Mozambico (est dell'Africa).
La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri.
Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa, e dalla separazione dell'Africa dell'est dal resto dell'Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni.
Il nome alla valle fu dato dall'esploratore John Walter Gregory.


La parte settentrionale della Rift Valley forma la valle del fiume Giordano, che scorre verso sud attraverso il lago Hula e il mar di Galilea, in Israele, fino al Mar Morto. A sud del Mar Morto, la R.V. è occupata dall'Arabah e ancora più a sud dal golfo di Aqaba e dal Mar Rosso.
Da qui la faglia si dirama verso sud ed è spesso indicata come Great Rift Valley, e divide gli altopiani etiopici in due parti,  per poi dividersi in due, la falla orientale e la falla occidentale.
L'attività geotermica e l'allargamento della falla ha causato un assottigliamento della litosfera fino a uno spessore di soli 20 km, quando per i continenti lo spessore tipico è di 100 km. Tra qualche milione di anni, la litosfera potrebbe spaccarsi e l'Africa orientale potrebbe dividersi dal resto del continente.
L'attività vulcanica e la inusuale concentrazione di punti caldi ha prodotto le montagne vulcaniche del Kilimangiaro, monte Kenya, Karisimbi, Niragongo, Monte Meru, Monte Elgon e il vulcano Ol Doinyo Lengai
Per saperne di più sul passato, presente e futuro geologico della Rift Valley leggere al sito:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=9549


La Rift Valley è stata una ricca sorgente di scoperte paleoantropologiche. I sedimenti della valle, dovuti alla rapida erosione degli altopiani, hanno creato un ambiente favorevole alla preservazione dei resti umani. Sono infatti state trovate numerose ossa di ominidi, antenati della moderna specie umana, tra cui anche quelle della cosiddetta "Lucy", uno scheletro quasi completo di australopiteco, che fu scoperta dall'antropologo Donald Johanson.
La famosa coppia di antropologi Richard e Meave Leakey ha operato principalmente in queste zone.